La Storia

Il Teatro Persio Flacco di Volterra

Agli inizi del XIX secolo l’esigenza da parte dei volterrani di poter disporre di un vero e proprio teatro era unanimemente avvertita. Nel 1816 un gruppo di cittadini sostenitori di questa necessità decise di dar corso alla costruzione di un nuovo teatro.

Fu incaricato della progettazione l’arch. Luigi Campani (già architetto del Granduca Ferdinando III di Toscana); i lavori ebbero inizio nell’anno 1816 e terminarono nel 1819 e il Teatro fu inaugurato un anno dopo, nel 1820.

Il luogo dove realizzare il teatro venne individuato in uno dei più bei palazzi di Volterra, palazzo INCONTRI; tale costruzione risale all’inizio del XVII secolo e la sua facciata è attribuita ad un disegno di Bartolommeo Ammannati. Il teatro ne occupa la parte terrena ed il retrostante giardino.

Si tratta di un tipico teatro all’italiana con sala a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi, volta acustica e palcoscenico con piano forato.

Il sipario principale venne fatto dipingere dal pittore Nicola Contestabili che vi rappresentò AULO PERSIO FLACCO – massimo poeta Volterrano al quale è stato intitolato il Teatro – sul Parnaso assieme alle Muse.
Nell’anno 1820 un gruppo di 60 benemeriti cittadini costituì l’Accademia dei Riuniti che, con le quote dei Soci, acquistò l’intero Teatro attribuendo poi a ciascun socio la proprietà dei singoli palchi; ha gestito ininterrottamente – e lo fa tutt’ora – sia l’immobile che l’attività teatrale.

Il Teatro è stato chiuso ed inattivo per 15 anni, dal 1984 al 1999, per l’adeguamento funzionale della struttura Prima della riapertura i soci dell’Accademia hanno provveduto alla donazione alla Accademia stessa della loro proprietà dei palchi per consentire l’ottenimento del riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato e quindi la possibilità di poter accedere ai finanziamenti pubblici. Tale intervento, peraltro costato diversi miliardi di lire, è stato realizzato grazie alla abnegazione di numerosi soci, alla Fondazione e Cassa di Risparmio di Volterra, al Comune di Volterra, alla Provincia di Pisa, al Ministero dei Beni Culturali ed alla Comunità Europea.

Ora l’intera proprietà del Teatro è della Accademia dei Riuniti il cui Statuto è stato rinnovato prevedendo l’immissione di nuovi Soci, la presenza delle maggiori istituzioni cittadine pubbliche e private nel suo consiglio d’amministrazione (denominato SEGGIO) e, soprattutto, che l’intera struttura sia inalienabile e vincolata alla città di VOLTERRA.